Dicono di me // |
"… Lorenzo Riccardi ha già dimostrato di possedere una certa personalità di stile sia nello scrivere canzoni che nel proporle dal vivo, in solitudine o insieme alla sua band."
Lorenzo si segnala tra i vincitori della prima edizione del Premio Città di Recanati.
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1989 //Il primo importante approccio con il mondo musicale che conta:
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1990 //Sull'esperienza del premio Città di Recanati Lorenzo lavora a un nastro dal vivo, autoprodotto, che raccoglie una manciata di canzoni scritte nel frattempo, due delle quali registrate proprio al Tenco.
"…(Manfredi, Malaspina e Riccardi) … personalità assai diverse, composite, in grado di tratteggiare in modo originale un quadro artistico in piena evoluzione da cui, anno dopo anno, emergono figure capaci di rinvigorire una realtà particolarmente cara al pubblico della musica leggera" "Lorenzo Riccardi chitarrista ribelle, ma capace di commuovere a forza di watts, orienta le sue trame verso i nuovi orizzonti del rock." "compositore di brani i cui testi, più volte definiti sognanti e "felicemente visionari" dalla critica, corrono via a volte su ritmi latini, a volte si inerpicano su solide basi rock e altre volte si sposano a gradevoli ballate." "…presente a Recanati con un brano dal forte, dal suggestivo impatto finale, ha di recente autoprodotto una cassetta con la sua band in cui trovano posto otto suoi testi (Pavia, Macbeth, Nel nome di Maria e Un amore i migliori) più due songs di scuola anglosassone, Day tripper dei Beatles, e Carey di Joni Mitchell, interpretati dalla flessibile, partecipe voce di Betti Verri, che con Lorenzo duetta spesso anche nei brani a firma di quest'ultimo." "Lorenzo Riccardi Band, con già alle spalle interessanti esperienze, propone un sound folk-blues, c'è grinta." |
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1997 //Il Premio Tenco permette a Lorenzo di venire a contatto con alcuni personaggi che si rivelano fondamentali per la sua successiva produzione: Massimo Bubola, Giorgio Cordini e Mauro Pagani lo affiancano nella produzione di "Strade Perse", il primo album di Lorenzo che lo conferma autore di grande sensibilità."Più che mai in questo disco appaiono evidenti le influenze dylaniane, coniugate a una sua visione personale che sottolinea aspetti di una forte esistenzialità vissuta attraverso squarci di vita notturna, una sorta di malessere esorcizzato da donne e alcool che riscattano la mediocrità diurna a cui si è costretti da una quotidianità sempre più tracciata. Posto di blocco, Lettera notturna e Le sirene sono forse le canzoni che evidenziano in modo particolarmente tagliente questo aspetto. L'album esce nel 1997 per conto della Digit, casa discografica che andrà ben presto incontro a problemi di sopravvivenza e che purtroppo farà troppo poco per supportare adeguatamente questo lavoro. Strade Perse finisce con l'ottenere di conseguenza più successo di critica che non di vendita penalizzando l'estro di Riccardi che deve così affidare la diffusione del suo lavoro più a se stesso che non a una struttura organizzata. Il successo che ottiene durante le sue esibizioni riscatta parzialmente la delusione del mancato supporto della sua etichetta." "Fonti di ispirazione tutt'altro che scontate e che dimostrano la chiara volonta' di allontanarsi dagli stereotipi della 'letteratura rock'... Strade perse e' un album che si giova dell'ottimo lavoro di produttore di Mauro Pagani, di sonorita' curatissime e del contributo di musicisti di assoluto valore..." "Un disco che in vetrina difficilmente troverete ma di cui è doveroso parlare perché rappresenta un sussulto da una specie che sembrerebbe in via d'estinzione ... con il contributo di alcuni fra i migliori session-man dello stivale ... con "Notte di Roma" e "La canzone del porto" riesce anche ad ammaliare." "Una gradita sorpresa. Strade Perse ... una simile parata di stelle potrebbe far passare in secondo piano il ruolo di Lorenzo Riccardi , ma subito dopo il primo ascolto risultano evidenti le ottime doti dell'artista, particolarmente attento alla stesura dei testi alquanto particolari e valorizzati dalla sua voce molto caratteristica ed aggressiva." "... richiama alla memoria quella che per chi scrive è stata la miglior stagione del cantautorato italiano e cioè gli anni settanta, quando un disco di Guccini o di De Gregori erano davvero qualcosa da ascoltare a lungo e con attenzione, ... Riccardi confeziona un disco nervoso ed elettrico a tratti,più acustico e intimista in altri, dove a volte fa capolino il reggae, in altri momenti un sostanzioso R&B e la melodia avvolgente e "classica" non manca mai. Dotato di un'ottima interpretazione vocale e capace di testi pungenti , amari e ironici." "Nel 1997 ho firmato l'album d'esordio di Lorenzo Riccardi, un bravissimo cantautore di Pavia. … |
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2003 // Bisogna attendere sei anni prima che Riccardi si decida a pubblicare il suo secondo lavoro:
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